Canali Minisiti ECM

Il 45% dei pazienti oncologici ha mutazioni con farmaci mirati disponibili

Oncologia Redazione DottNet | 29/05/2023 15:18

Ma solo l'11% di essi riesce ad ottenere le terapie. Lo studio è stato condotto sotto l'egida della Ficog (Federation of Italian Cooperative Oncology Groups) e i risultati sono pubblicati su European Journal of Cancer

Pubblicati per la prima volta i dati relativi alle mutazioni genetiche dei pazienti oncologici curati nel nostro Paese. Si tratta di Rational (The Italian Register of Actionable Mutations) e si basa su uno studio che ha coinvolto oltre 730 uomini e donne, colpiti da diverse forme di cancro, in cura presso 44 centri. In totale il 45% dei malati possiede delle specifiche mutazioni per le quali sono disponibili farmaci già approvati dall'ente regolatorio italiano, oppure in fase di sperimentazione. Ma solo l'11% di essi riesce ad ottenere le terapie. Lo studio è stato condotto sotto l'egida della Ficog (Federation of Italian Cooperative Oncology Groups) e i risultati sono pubblicati su European Journal of Cancer.

Obiettivo dalla nuova indagine è anche quella di fotografare la situazione italiana rispetto all'utilizzo dei test di sequenziamento genetico di nuova generazione (Ngs). Sono degli esami che "consentono una migliore identificazione di tutte le mutazioni di un tumore e che favoriscono pertanto l'accesso ai nuovi farmaci molecolari - sottolinea Nicola Normanno, direttore del dipartimento di Ricerca Traslazionale dell'Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli e responsabile scientifico dello studio -. Il loro utilizzo risulta però ancora basso, soprattutto quello dei test con 'pannelli ampi'".

pubblicità

E' molto interessante, sottolinea, "anche l'avere identificato la presenza di mutazioni che possono essere associate ad un rischio di determinate neoplasie. Da queste è possibile avviare un'attività preventiva sottoponendo i familiari del malato a test genetici in grado di evidenziare il possibile sviluppo di una patologia oncologica".

Dai dati emerge tuttavia una criticità: solo l'11% dei malati che ha ottenuto una profilazione genomica riesce poi a ricevere le terapie mirate disponibili. Questo "pone al centro un problema oggi sempre più rilevante - afferma Carmine Pinto, presidente Ficog - ovvero come garantire l'accesso ai farmaci off label sulla base di un'alterazione molecolare. E' necessaria un'indicazione di riferimento di Aifa. L'oncologia di precisione è ormai una realtà consolidata nella lotta ai molti tumori ed il sistema sanitario italiano può essere all'avanguardia anche in questo settore ma c'è bisogno al più presto - conclude - di nuove regole per migliorare le prospettive dei malati".

Commenti

I Correlati

I dati Pharma Data Factory (PDF): nel primo trimestre del 2024 questi indicatori diventano rispettivamente 455,4 milioni di confezioni e 4,6 miliardi di euro

Terapia sperimentata su 6 casi difficili da team italo-tedesco

Previsto nell’Istituto dei tumori di Napoli il reclutamento di 30 nuovi ricercatori under 40. Più della metà degli studi approvati presentati da donne

IEO, gene già coinvolto in un altro tumore, serve il test genetico

Ti potrebbero interessare

IEO, gene già coinvolto in un altro tumore, serve il test genetico

L'iniezione scudo a mRna utilizza la stessa tecnologia degli attuali vaccini Covid ed è in fase di test negli studi di Fase III della fase finale

Lo studio, pubblicato su JAMA Oncology, affronta un problema importante nel cancro alla prostata: come separare la forma a crescita lenta della malattia, che difficilmente causa danni, dal cancro più aggressivo

Un gruppo di scienziati ha ideato un sistema che sfrutta le citochine, facendo in modo che queste molecole si localizzino efficacemente all’interno delle neoplasie

Ultime News

I consigli degli ortopedici della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT e della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica, SITOP

I dati Pharma Data Factory (PDF): nel primo trimestre del 2024 questi indicatori diventano rispettivamente 455,4 milioni di confezioni e 4,6 miliardi di euro

Rossi: “È impossibile far rientrare in un codice una patologia specifica e spesso è multifattoriale. Questa è una assurdità che va condannata ed evitata con ogni mezzo”. Cimo-Fesmed: “Auspichiamo più interventi strutturali”

Leccese: “Il sintomo più tipico della spondiloartrite assiale è la lombalgia più comunemente nota come mal di schiena”